Il bonus psicologico ha aperto le porte alla terapia soprattutto a persone che non ne avevano mai usufruito: il 72% non era in cura al momento della richiesta e, tra i nuovi pazienti, quattro su cinque (81%) non si erano mai recati da un terapeuta prevalentemente per motivi economici.
E’ il quadro che emerge dai risultati del progetto PsyCARE sull’impatto e il costo-efficacia del bonus psicologico, presentato oggi dal Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi in conferenza stampa alla Camera dei deputati.
Obiettivi dello studio - realizzato dal CNOP (Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi), in collaborazione con le Università di Milano-Bicocca, Bergamo, Catania, Palermo, Pavia e La Sapienza di Roma - quelli di esplorare l’accesso al bonus psicologo, analizzare l’impatto degli interventi sui sintomi psicologici, esaminare il ruolo dei fattori transdiagnostici sugli interventi psicologici, stimare l’impatto economico del bonus conducendo un’analisi di costo-efficacia e, infine, valutare la soddisfazione dei terapeuti e dei pazienti che hanno partecipato a questa iniziativa.
“Siamo soddisfatti nel vedere che la misura del bonus ha un impatto significativo sulla qualità della vita di coloro che ne usufruiscono. I dati che abbiamo raccolto con il progetto di rilevazione, PsyCARE, mostrano che dopo gli interventi diminuiscono i sintomi psicologici - come ansia, depressione, malessere psicologico - e aumentano fattori cosiddetti trans-diagnostici, come la capacità di regolare le emozioni e le risorse interpersonali. Aumenta inoltre anche la produttività dei partecipanti, intesa come una diminuzione delle giornate di lavoro perse, del consumo di farmaci e degli accessi al medico di base”, afferma la vicepresidente del Cnop e prof.ssa dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, Laura Parolin. “Il progetto di rilevazione è ancora in corso - ha aggiunto Parolin,coordinatrice del progetto PsyCARE - ma i dati raccolti sino ad oggi su oltre duemila coppie di pazienti e terapeuti, ci dicono che i cambiamenti positivi persistono anche a sei mesi dopo la fine degli interventi. La misura del Bonus rappresenta una novità unica e preziosa in Italia e confido che questi risultati promettenti promuovano ulteriori stanziamenti strutturali per favorire l’accessibilità alle cure psicologiche: solo il 14% dei richiedenti ha potuto accedere alla misura e vorremmo che questa percentuale si estendesse a coprire la totalità di coloro che ne hanno bisogno”.