Sabato 27 gennaio 2024
Online su Zoom e in presenza Sala FAST, Piazzale Morandi 2 – Milano
Accreditato ECM
Le esperienze avverse e traumatiche precoci hanno una grande rilevanza nel campo della psicoanalisi e della psicologia clinica attuali, delineandosi un significativo fattore di vulnerabilità per il funzionamento mentale e per il rischio psicopatologico; al contempo è sempre più evidente la tendenza alla trasmissione intergenerazionale del trauma da genitore a figlio. Per parte sua, la ricerca neurobiologica ha messo in luce come relazioni precoci avverse, fondate su interazioni non funzionali e mancate sintonizzazioni tra genitore e figlio, modifichino i processi neurobiologici alla base dello sviluppo socio-emotivo del bambino mettendone a rischio la costruzione del Sé.
Qual è a questo riguardo la posizione della psicoanalisi oggi? Quali le modalità terapeutiche rispetto a pazienti la cui mente appare paralizzata da memorie traumatiche inscritte nel corpo? Come le esperienze traumatiche, spesso dissociate e non simbolizzate, si riverberano e si trasformano nella relazione analitica? Ma anche quali sono le riflessioni degli psicoanalisti rispetto a specifici contesti traumatogeni – sradicamento migratorio, esposizione a conflitti permanenti, esperienze di marginalità – che possono influenzare in maniera decisiva la costruzione delle identità soggettive?
A questi interrogativi risponderanno psicoanalisti esperti dialogando con ricercatori afferenti alle neuroscienze, alla neurobiologia, alla criminologia e alla neuropsichiatria infantile.