Il paradigma dell'Environmental Sensitivity: studio dell'interazione individuo-ambiente in psicologia dello sviluppo e dell’educazione
È ampiamente riconosciuto in psicologia che gli individui differiscono nel loro grado di plasticità in risposta agli stimoli ambientali, e che alcune persone, in funzione di una maggiore sensibilità agli stimoli, risentono maggiormente della qualità dell’ambiente in cui crescono e vivono. Tradizionalmente, in accordo con il paradigma Diathesis-stress o Dual-risk model (Monroe & Simons, 1991) , tale sensibilità è stata interpretata come un fattore di vulnerabilità, aumentando il rischio di esiti disadattivi in contesti di rischio. Tuttavia, evidenze empiriche e contributi teorici recenti basati sul framework Environmental Sensitivity (Pluess, 2015) suggeriscono come gli individui definiti tradizionalmente come più “vulnerabili” se esposti a contesti di rischio siano anche coloro che traggono il maggior vantaggio se cresciuti in ambienti positivi: sono cioe’ maggiormente sensibili, nel bene e nel male, all’influenza dell’ambiente (Belsky & Pluess, 2009; Lionetti et al., 2018; Pluess et al., 2017). Durante il seminario verranno introdotti i principali risultati di ricerca che hanno contribuito al cambiamento di prospettiva dal concetto di sensibilità all’ambiente come vulnerabilità a quello di sensibilità come fattore di maggiore plasticità, e presentati i principali marker dell'interazione individuo-ambiente, con riferimento ai recenti studi in psicologia dello sviluppo e dell’educazione.
Venerdì 6 aprile 2018, ore 14.30
Aula 36, Edificio U6 (primo piano)
Tutti gli interessati sono invitati a partecipare.
Per informazioni:
Prof.ssa Alessandra Santona